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Ipoacusia (perdita parziale del senso dell'udito) e demenza: come sono correlate?

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IPOACUSIA (LA PERDITA PARZIALE DEL SENSO DELL'UDITO) E DEMENZA: COME SONO CORRELATE?

L’Ipoacusia e la demenza sono entrambe conseguenze naturali dell’invecchiamento. Ma sapevi che un abbassamento dell’udito può essere tra le cause dell’insorgenza della demenza?

Si potrebbe pensare che avere un abbassamento della soglia uditiva non interferisca con la salute generale. Tuttavia un’ipoacusia non protesizzata può avere molte più conseguenze di quello che pensi, in particolare per ciò che riguarda il benessere neurologico.

Un buon udito è fondamentale per mantenere efficienti le capacità cognitive, secondo l’indagine condotta analizzando i dati relativi a ben 20,264 persone, la perdita di udito negli anziani aumenta la probabilità di sviluppare demenza senile e accelera l’indebolimento cognitivo. In particolare il rischio di demenza arriva quasi a triplicare, mentre raddoppia quello di declino mentale. La sordità risulta dunque essere un fattore di rischio da tenere in debita considerazione. Per ovviare al problema si rivelano estremamente utili gli apparecchi acustici.

La correlazione tra perdita di udito e demenza non deve sorprendere dal momento che l’anziano che fatica a sentire e comprendere gli altri tende a isolarsi e dunque a essere per questo più soggetto a indebolimento delle funzioni cognitive.

É possibile si tratti di una combinazione di questi elementi:

-Carico cognitivo, quando per ascoltare e capire devi stare costantemente sotto sforzo, il cervello si stressa. Le risorse che solitamente vengono impiegate per memorizzare ciò che viene detto, vengono invece spese per riuscire a comprendere.

-Struttura del cervello, l’ipoacusia può influenzare la struttura del cervello andando a contribuire all’insorgere di problemi cognitivi. Studi di imaging celebrale mostrano che soggetti anziani con perdita dell’udito hanno meno materia grigia nella porzione del cervello che riceve ed elabora il suono proveniente dalle orecchie. Ciò accade perchè alcune strutture delle cellule celebrali possono ridursi quando non ricevono una stimolazione adeguata.

-Isolamento sociale, quando ascoltare ciò che viene detto dagli altri e seguire le conversazioni diventa difficile, potresti arrivare a preferire di rimanere a casa invece di uscire e socializzare. Ma quando tagli fuori gli amici, la famiglia e rinunci ad una vita attiva, diventi meno socievole e meno impegnato. Quando il cervello non riceve abbastanza stimoli durante la giornata, aumenta il rischio di sviluppare demenza.
 

É importante mantenere il cervello in buona salute, ma è altrettanto importante mantenere in salute l’udito. Quindi non lasciare che la tua perdita uditiva peggiori nel tempo. Se sospetti di avere una riduzione della sensibilità uditiva, fai qualcosa. Inizia facendo un test dell’udito online, è gratis. PER INIZIARE, CLICCA QUI.

CHI MENO CI SENTE, PIU' INCIAMPA.
L’udito appare strettamente legato all’equilibrio e, man mano che le ricerche su questo tema aumentano, per misurare il senso dell’equilibrio è stato chiesto di restare fermi dritti su una pedana in schiuma di poliuretano con i piedi distanti dieci centimetri, le braccia conserte, le mani sui gomiti e gli occhi chiusi. Limite minimo di resistenza: almeno 20 secondi. Per chi non ci riusciva la diagnosi è di instabilità posturale.


GLI APPARECCHI ACUSTICI SONO UNA BUONA SOLUZIONE PER TRATTARE LA TUA PERDITA!
Oggi ne esistono con intelligenza artificiale in grado si monitorale le eventuali cadute e avvertire i familiari. Un audioprotesista può aiutarti a capire come evitare che il tuo calo dell’udito peggiori e come fare a mantenere le tue cellule celebrali inalterare.
 

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